lunedì 28 maggio 2012

Sambuco - Sambucus nigra - Caprifoliaceae


Oggi parliamo del sambuco! La premessa a questo discorso è che forse non vi interessa molto coltivarlo in giardino, ma chissà quante volte l'avrete visto fiorito in quache escursione in questo periodo, e non l'avete riconosciuto...
Ecco, il taglio che vorrei dare a questo post è proprio quello dell'utilizzatore del sambuco, più che del coltivatore, dandovi poi, nel resto della settimana, tre spunti su come utilizzarlo in cucina!

Che dire? Più terra e farina di così....





SIGNIFICATO E STORIA
Il nome greco di questa pianta "Acté" significa "nutrimento di Demetra" e in effetti sia il frutto che il fiore di questa pianta sono commestibili e anche molto salutari.
Il nome latino sambucus invece era la latinizzazione del corrispettivo nome greco sambýkē, a sua volta di derivazione orientale, che indicava uno strumento musicale. Lo stesso nome venne dato alla pianta col cui legno veniva fabbricata: il sambuco.
Il sambuco infatti, veniva spesso utilizzato per la produzione di strumenti musicali, gli stessi "flauti magici" della tradizione germanica venivano prodotti dai ramoscelli di questa pianta privati del midollo. 
Avevano grande rispetto delle sue proprietà magiche, proprio quelle descritte da Mozart nella sua opera, e per tale ragione vi era sempre una pianta di sambuco vicino alle case contadine o ai monasteri  come protezione della casa e dei suoi abitanti.
In Austria addirittura veniva chiamato "la farmacia degli dei" perchè da ogni parte della pianta, sette nello specifico (fiori frutti foglie radici midollo legno germogli), poteva essere ricavato un farmaco. Era perciò grandemente rispettato a tal punto che i viandanti si inchinavano davanti all'albero sette volte prima di proseguire il viaggio.
Nelle culture nordiche questa pianta proteggeva dai malefici, era una specie di spugna che attirava le entità maligne, per questo bisognava fare attenzione nel tagliarlo a non pensare cose cattive perchè altrimenti si sarebbe potuto liberare quello che era racchiuso all'interno.
Per i celti rappresenta il 13° segno zodiacale, segno di rinnovamento e rigenerazione; per i cristiani era il fiore che accompagnava i defunti nel viaggio verso l'aldilà. Era altresì considerato propiziatorio per le donne incinte  e le spose.

UTILIZZO
Molteplici sono gli usi di tutte le parti del sambuco in erboristeria, farmacia e in cucina.
Il sambuco ha proprietà diaforetiche, diuretiche e emollienti. Un impacco di decotto di foglie di sambuco per esempio può lenire scottature, foruncoli o pelle arrossata.
Per uso interno meglio evitare l'uso di foglie e corteccia perchè contengono alcaloidi velenosi, meglio rivolgersi ad un erboristeria e prendere prodotti dosati. In ogni caso contiene principi immunistimolanti, utili per prevenire mali di stagione e per diminuire i sintomi da raffreddamento o febbre.
I fiori e i frutti invece sono commestibili e vengono utilizzati i primi, per la preparazione di dolci, grappe, sciroppi, i secondi per la preparazione di marmellate, gelatine (ricche di vitamina c) e un caratteristico vino.
Rami e legno di sambuco vengono utilizzati per la creazione di zufoli e cerbottane e giocattoli in legno.
Dai frutti inoltre si ricavano e si ricavavano nei tempi antichi, tinture di varie sfumature di viola e rosa.

REPERIMENTO
Il sambuco cresce sul limitare di fossi, dei boschi, in terreni ricchi di azoto, quindi anche in prossimità di detriti organici.
E' importante non raccoglierlo troppo vicino alle strade e controllare che non vi siano discariche o scarichi liberi nei dintorni.


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