mercoledì 18 luglio 2012

Iperico - Hypericum perforatum


Questo non è propriamente un fiore da coltivare, così come non lo era il sambuco, ma le proprietà di questa pianta campestre sono tali e la metodologia di utilizzo così semplice, che mi è sembrato utile condividere un post per approfondire l'argomento.
Tra le tante cose che ho imparato tra vacanze in montagna e in collina, è che nulla di quello che abbiamo intorno a noi è solo una misera erbaccia. Ogni pianta dà il suo contributo a chi ha voglia di conoscerla meglio, è chiaro che è necessaria un pò di pratica e magari l'ausilio di qualche guida illustrata, ma se vi piace l'idea di riconoscere le piante selvatiche e utilizzarle, chiedetemi pure, vi darò qualche nome delle guide che ho utilizzato io.

SIGNIFICATO E STORIA
Come per il sambuco, ci rendiamo subito conto della notevole fama dell'Iperico partendo dal suo nome: Il nome scientifico Hypericum deriva dal greco "yper" ed "eikòn" e significa "scaccia fantasmi", ossia allontana gli spiriti. Infatti tra i suoi nomi "volgari" troviamo: "cacciadiavoli", "erba di S. Giovanni" e "millebuchi o millefinestre".
Il nome "caccia diavoli" è chiaramente la traduzione italiana del suo nome, ed è legata al fatto che nel Medioevo questa pianta era ritenuta in grado di allontanare le presenze malefiche dalle case, ed era usanza metterlo sopra le finestre nel periodo estivo per purificare la casa.
Allo stesso modo, dato che fiorisce nel periodo di fine giugno, l'iperico veniva spesso messo in relazione con S. Giovanni Battista (24 giugno) al punto che si diceva di dormire con un mazzetto di iperico sotto il cuscino la notte di S. Giovanni per far apparire il santo in sogno ed essere da lui protetti dalla morte per un anno intero.
L'appellativo di millebuchi era invece legato ad una sua caratteristica botanica "perforatum": guardando infatti attentamente il fiore, si nota che i suoi petali contengono delle piccole macchie trasparenti. Queste lenti sono delle ghiandole che  contengono i principi attivi e che unite a delle altre ghiandole simili a puntini neri rendono inconfondibile il riconoscimento della pianta.

UTILIZZO
Questa pianta era già utilizzata in tempi antichissimi per le sue proprietà curative, Ippocrate in grecia, Plinio il vecchio nell'antica roma la usarono e la descrissero come cura per moltissime malattie.
Ad oggi le vengono riconosciute dalla scienza innumerevoli qualità positive e nessuna controindicazione all'utilizzo!
L'iperico è’ soprattutto un antidepressivo,  è valido nelle forme ansiose depressive e nei disturbi di natura psicovegetativa, malumore, malinconia, ansia, insonnia, agitazione nervosa. L'iperico è anche un ottimo antivirale, alza le difese immunitarie. Utile nelle distonie neurovegetative, nelle gastriti, nella gastro-duodenite, nell'ulcera gastro-duodenale. Per via interna se si e’ depressi, per alleviare le nevralgie croniche, per traumi o lesioni, (uso esterno) che comportino un danneggiamento dei nervi, e’ efficace nella diarrea, nei dolori muscolari da sforzo, è antidolorifico, antispasmodico, sedativo senza effetto narcotico nel caso della depressione, va assunto per mesi . L'iperico è utile si soffre di insonnia, per alleviare le nevralgie croniche, stimola il sistema immunitario, e alcune forme di isterismo, disturbi mestruali, ha indubbie proprieta’ sul sistema nervoso e sul midollo spinale. Utile nei crampi mestruali, nelle congestioni del petto, e come tranquillante, i suoi flavonoidi sono immunostimolanti, l’ipericina esercita una azione antivirale e antidepressiva, antibatterica, antifungina, antiinfiammatoria.

Uso interno:

Infuso:
8 g sommità fiorite essiccate, sminuzzate in una tazza d'acqua bollente per un quarto d'ora, filtrare e consumare.

Polvere:
Ridurre i fiori essiccati in polvere, pestandoli in un mortaio, conservare in barattoli a chiusura ermetica e lontano da fonti di calore. La dose consigliata è di mezzo cucchiaino al giorno.

Tintura:
Macerare per 10-15 giorni 25 g di fiori sminuzzati in 120 g di alcol a 60°. Filtrare e conservare in bottiglia di vetro scuro con contagocce. Dose consigliata 10-12 gocce 2-3 volte al giorno.

Vino d'iperico:
Mettere a macerare per una settimana 20 g di iperico (sommità fiorite) in 1 l di vino bianco secco ad alta gradazione. Berne due bicchierini al giorno contro le forme asmatiche.

Uso esterno:

Olio di iperico:
Macerare al sole per 15 giorni 200 g di fiori freschi leggermente contusi in mezzo litro di olio d'oliva e 200 g di vino bianco secco ben emulsionati. Far bollire poi a fuoco lento, a bagnomaria, finché il vino è evaporato, conservare l'olio ottenuto, filtrandolo, in bottigliette di vetro scuro e a chiusura ermetica da utilizzare per compresse e frizioni.

Olio di iperico:
Porre 50 g di iperico (sommità fiorite) in un vasetto di vetro e coprire di olio di oliva. Esporre al sole per 15 giorni prima di utilizzare. Applicare sul collo ogni giorno una quantità di preparato sufficiente a ricoprirlo continuando fino alla scomparsa.

Olio rosso di iperico:
Bollire a bagnomaria 100 g di iperico (sommità fiorite) in 250 g di olio di semi o di oliva per circa 20 minuti, fino ad ottenere un olio dal colore aranciato. Filtrare avendo cura di spremere bene la droga e conservare in una bottiglietta. Utilizzare per curare piaghe, ferite ed ulcere. L'olio di iperico, chiamato più comunemente "olio rosso", è particolarmente indicato anche per massaggiare le parti indolenzite da sciatiche, artriti e reumi; si dimostra utile anche in caso di scottature.
 
Io di norma preparo principalmente l'ultima ricetta per ottenere l'olio rosso che utilizzo da anni d'estate come doposole, specialmente in caso di scottature. Mentre d'inverno lo stesso olio lo uso per le mani screpolate (viene chiamato anche l'olio della casalinga) e per il viso poichè soffro spesso di dermatiti.

Se ne fate essiccare qualche ramo per l'inverno provate anche la tisana. Viene raccomandata in caso di depressione, ma presa qualche sera, quando si è molto agitati e stressati, aiuta il sonno e il rilassamento con maggiore efficacia di una camomilla.

REPERIMENTO
L'iperico è una pianta molto diffusa in Europa e in Asia occidentale. In Italia è comune in tutto il territorio,  si trova allo stato semiselvatico dalla pianura alla montagna, con grande diffusione nei pascoli, ai margini del bosco e lungo le strade.
La sua fioritura inizia a fine giugno e continua nelle località montane fino a fine luglio.
Ne esistono anche varietà ibride coltivabili in giardino che danno fiorellini gialli simili, ma non sono da confondersi, perchè solo la varietà Hypericum perforatum ha queste caratteristiche farmaceutiche.



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